Già condannato per furto di una cavalla con sentenza del 29 dicembre 1747, alla pubblica fustigazione; ora inquisito per: furto di 4 capre, 1 fucile, 1 camicia, 1 paio di calze di tela, alimenti per un anno ai danni di Domenico Monge, con cui abitava come servo, con un salario di 16 lire; furto di 5 lire e un cofano, ai danni di Ludovica moglie di Michele Ozello, tale denaro era l'elemosina per la Compagnia del Rosario, di cui la Ozello era massara
Luogo e data reato
[luogo non indicato] 1751, marzo fine
Pena
Tortura nel capo dei complici, servzio come rematore sulle navi regie a vita, preceduto dall'esemplarità di essere condotto per i luoghi soliti con il remo in spalla, indennizzo dei danneggiati, pagamento delle spese