Storia di una compagnia femminile a Torino tra età moderna e contemporanea
B. Alice Raviola, Università degli Studi di Milano
Il Libro delle signore sorelle della Compagnia dell’Humiltà è un registro legato in pergamena con un’immaginetta del Sacro cuore sulla coperta, composto da 136 carte, munito di Indice e compilato solo in parte. L’arioso frontespizio e la cancelleresca delle prime pagine trovano pieno riscontro nella data di apertura, il 18 novembre 1590; il termine ad quem, suggerito anche da una scrittura notarile più rapida e disordinata, è il 1638. Vi compaiono dapprima alcuni nomi abbinati a cariche specifiche e in seguito, per i decenni iniziali del Seicento, qualche breve descrizione corredata anch’essa da nomi e date.
Di chi sono questi nomi? Quali le cariche?
Si tratta esclusivamente di nomi di donne e per lo più di donne nobili: le affiliate alla Compagnia dell’Umiltà di Torino sotto il titolo di Santa Elisabetta d’Ungheria, la cui festa nel calendario cade il 17 novembre, il giorno precedente alla prima registrazione delle iscritte.
Quaderni dell’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo
Per questo la storia dell’Umiltà, assai debitrice a questo registro per metà intonso eppure così suggestivo, è stata ricostruita in un libro ricco di apporti interdisciplinari: A. Cantaluppi, B. A. Raviola (a cura di), L’Umiltà e le rose. Storia di una compagnia femminile a Torino tra età moderna e contemporanea, Olschki, Firenze 2017 (Quaderni dell’Archivio storico della Compagnia di San Paolo, nuova serie – 1).