26 marzo 1849
Armistice entre S.M. le Roi de Sardaigne et S.E. le Maréchal Comte Radetzki Commandant en chef des Troupes Impériales – Novare, le 26 mars 1849

Questo documento sancisce la fine della prima guerra d’Indipendenza, iniziata nel marzo 1848 con l’intervento piemontese in Lombardia.

La firma dell’armistizio di Novara da parte di Vittorio Emanuele II – appena salito al trono dopo l’abdicazione del padre Carlo Alberto – e il maresciallo Radetzky – comandante in capo dell’armata imperiale nel Lombardo-Veneto – siglò la pesante sconfitta della rivoluzione italiana, che aveva visto governi democratici insediarsi a Venezia, a Milano, a Firenze e a Roma, contemporaneamente all’esplosione rivoluzionaria europea.

Esso prevedeva lo scioglimento dei corpi volontari lombardi, ungheresi e polacchi, mantenendo solo alcuni ufficiali, integrati nell’esercito sardo; l’occupazione del territorio compreso fra il Po, la Sesia e il Ticino da parte dell’esercito austriaco con 20.000 uomini; il presidio congiunto della cittadella di Alessandria, lo sgombero delle truppe sarde dal Veneto e il ritiro della flotta sarda dall’Adriatico; il disarmo del resto dell’esercito sardo e l’avvio immediato delle trattative di pace.

Armistizio di Novara (ASTo, Sezione Corte, Museo Storico)