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Sei in ARCHIVI: Sezione Corte  | Archivi di famiglie e persone | Morozzo della Rocca (Famiglia)
Dettaglio

Intestazione
Morozzo della Rocca (Famiglia)
Descrizione

L’attuale ordinamento del primo versamento ha tenuto conto delle grandi ripartizioni attestate dagli elenchi del XVIII secolo e dalle segnature, adattandole al nuovo contesto venutosi a creare a seguito di spartizioni ereditarie e successivi riordini. In base al principio di provenienza, l’archivio è stato suddiviso in più fondi familiari. Si ha quindi un archivio Morozzo propriamente detto e diversi complessi documentari relativi alle famiglie confluite nei Morozzo: Bobba, Nomis, Liato, Muratore, Vibò Quanto ai documenti relativi ad affari che travalicano le cesure genealogiche (ad esempio, liti o interessi patrimoniali pervenuti a una famiglia da un’altra per via di successioni), essi sono stati collocati nel fondo dell’ultima casata che li rilevò: così nell’archivio familiare dei Morozzo, secondo una prassi che trova riscontro nelle segnature settecentesche pervenuteci, si trovano pergamene tre-quattrocentesche degli Isnardi di Valfenera, attestanti beni e diritti trasmessi attraverso i secoli ai Morozzo.
A parte, in Carte di famiglie e soggetti diversi, sono stati elencati i documenti non riconducibili con
chiarezza ad alcuna delle famiglie riscontrate; in un ultimo fondo sono tre protocolli notarili (non pertinenti a notai al soldo dei Morozzo o che esercitarono la professione nei loro feudi), più il protocollo dell’attuaro del Senato Giovanni Battista Panealbo (1577), la cui presenza nell’archivio non è chiaramente spiegabile.
Per quanto riguarda l’archivio della famiglia Morozzo, la serie Famiglia corrisponde in gran parte alla porzione ordinata da Costantino. Nella serie Diritti feudali e patrimoniali il materiale è ripartito per località di pertinenza, cominciando dai feudi, elencati per ordine di antichità di possesso, e continuando con i complessi di beni allodiali, secondo lo stesso criterio. Nella serie Atti di lite sono gli atti di cause non pertinenti a specifici interessi feudali, patrimoniali o ecclesiastici: di conseguenza, gli atti di lite per beni o diritti di Bianzè, per esempio, andranno cercate tra le carte relative a Bianzè. Lo stesso dicasi della serie Corrispondenza.
Il secondo versamento è invece costituito da 165 volumi rilegati contenenti atti vari relativi alla famiglia Morozzo della Rocca.
Estremi cronologici
1321- secolo XX, prima metà
Estensioni cronologiche
-
Consistenza
495 bb. e voll.
Qualifica
Fondo

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Storia archivistica
I due versamenti, del 2004 e del 2012 corrispondono alle porzioni di archivio rimaste in possesso del generale Costantino, e dell’architetto Gianluca Morozzo, discendente di un fratello di Costantino, che conservava la sua parte di archivio a Roma. Alcune memorie concernenti l’amministrazione del patrimonio di casa Morozzo e i relativi titoli ci restituiscono le grandi serie in cui era suddiviso l’archivio e la loro disposizione fisica entro un ambiente del palazzo torinese della casata. In una prima fase le carte erano conservate in almeno tre guardarobe. Nella prima, segnata con la lettera A, erano le serie concernenti la famiglia in generale e i beni torinesi; nella seconda, segnata B, erano le carte legate all’eredità Bobba; la “guardaroba verso corte” custodiva le serie legate ai feudi e beni nel cuneese, ossia all’originario nucleo patrimoniale della famiglia: Rocca de’ Baldi, Crava, Mondovì, Morozzo, Roasio, Torricella, Marene, Montemaggiore, Sant’Albano Stura. Intorno al 1757 venne stilato un secondo elenco, a seguito dell’arrivo dell’eredità dei Nomis di Valfenera. L’archivio risultava così composto: 1. Scritture di Torino; personali; della commenda 2. Bianzè, San Genuario; famiglia Bobba 3. Rocca; Morozzo; Mondovì; Roasio, Torricella; Cherasco; Giardina; Marene 4. Eredità Nomis - di Vernone; Valfenera; Castelletto 5. Vigna sui monti di Torino; casa dello Spirito Santo [provenienti da casa Nomis] 6. [guardaroba laterale] Conti e quietanze; lettere e memorie 7. [cantonera presso la porta] Affari [= liti] L’assetto originario venne alterato in un primo tempo dalla spartizione dell’intero archivio tra vari rami della famiglia. Seguì, a inizio Novecento, un primo intervento di schedatura, ad opera di Costantino Morozzo, di quello che oggi è il primo versamento. La sezione più antica fu invece oggetto, tra gli anni 1930 e 1940 circa, di un riordino empirico da parte di Raimondo Morozzo (futuro direttore dell’Archivio di Stato di Venezia), che raggruppò i documenti per famiglie, feudi, tipologie d’interessi patrimoniali, e li impacchettò in carta di giornale, presumibilmente in vista di una schedatura più approfondita.


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Aggregazioni associate al record corrente
  • Tipo di archivio
    • Archivi di famiglia o persona
    Temi
    • Storia di famiglia, Genealogia e Biografie
    Parole chiave
    • GenealogiaNobiltàPolitica


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