Testo
Parere della Giunta di Milano contenente
I°. Che quel Governo non si era mai dato per inteso delle parti fatte dagli Economi Generali per ottenere il breve Apostolico.
2°. Che quantunque siasi da Roma preteso, che i Regj Economi fossero incorsi nelle censure in materie appartenenti al Regio Economato, sono però sempre li medesimi stati validamente difesi dal Governo, e se ne presero alcune volte l'assoluzione ad cautelam, ciò fu ad insaputa del medesimo.
3°. Che gli atti praticati dal nostro Economo nella vacanza del Vescovato di Pavia non erano insoliti, essendo già nelle antecedenti vacanze stati fatti dai Subeconomi Regj, i quali d'ordine dell'Economo Generale, e colle provvidenze del Senato di Milano, amministrarono sempre gli effetti di quella Mensa; nè potersi da Roma pretendere alcuna ritrattazione dei detti atti, meno incorsa perciò alcuna censura.
4°. Che non si doveva ammettere l'assoluzione (...)