Note storiche
Nato nel 1899 da Giuseppe, avvocato e futuro sindaco di Ivrea, e da Emilia di Giacomi, studiò presso il Liceo classico Botta di Ivrea, quindi presso il Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, quindi di nuovo al Botta dove si diplomò nell'ottobre 1917. Volontario nella Prima Guerra Mondiale, dal novembre 1917 fu impegnato al fronte con il grado di sottotenente di fanteria. Verso la fine della guerra ottenne il brevetto di pilota di caccia. Al termine del conflitto si laureò all'Università di Torino in Lettere (1921) e in Giurisprudenza (1924), insegnando nel frattempo materie letterarie presso gli Istituti tecnici di Santhià e Alessandria e al Liceo Botta di Ivrea. Dopo l'abilitazione alla professione di avvocato nel 1925, Zanetti aprì uno studio nel 1926. Amico tra gli altri di Piero Gobetti, Natalino Sapegno, Aldo Garosci, Felice Casorati, Giorgio Chessa, Carlo Levi, Massimo Mila, fu fondatore e direttore della rivista politico letteraria "L'ascesa" (1921) e direttore della rivista di cultura e critica letteraria "Il Baretti" (1924-1928). Antifascista, fu segretario per Ivrea del gruppo "Rivoluzione liberale", cofondatore della "Giovine Italia" poi militante di "Giustizia e Libertà". Arrestato nel 1935 per i suoi sentimenti antifascisti, fu tradotto nel carcere di Regina Coeli. Dopo l'assoluzione nel 1936 fu costretto a lasciare la professione di avvocato e a dedicarsi al commercio delle stoffe. Alpinista ed esploratore, fu comandante in seconda della spedizione del 1929 al Polo Nord per rintracciare i dispersi della spedizione di Nobile, mentre nel 1934 partecipò ad una spedizione nelle Ande. Nel secondo dopoguerra fu segretario dell'Unione Culturale di Torino, membro del Partito Socialista Italiano e rivestì importanti incarichi nell'Azienda Elettrica Municipale (di cui fu anche presidente), nella Centrale del Latte di Torino e nell'Alleanza Cooperativa Torinese. Morì nel 1972.