Note storiche
Vittorio Pozzo nacque a Torino da Luigi e da Domenica Villa. La famiglia aveva origini biellesi. Frequentando il Liceo Cavour di Torino cominciò ad interessarsi di sport e, in particolare, di football. Dopo alcuni anni trascorsi all'estero, a Zurigo fece parte della squadra riserve del Grassophers, mentre in Inghilterra poté approfondire le regole del calcio, tornato in patria entrò come impiegato alla Pirelli. Nel 1911 aderì al Torino F.C., divenendone giocatore-allenatore. Nello stesso anno divenne segretario della Federcalcio e nel 1912 accompagnò la rappresentativa italiana alle Olimpiadi di Stoccolma. Pozzo partecipò alla Grande Guerra con il grado di tenente degli alpini. Al termine del conflitto svolse l'attività di opinionista su alcuni giornali, tra cui Il Calcio e La Stampa. Nel 1924 guidò la Nazionale alle Olimpiadi di Parigi, dando le dimissioni dopo il modesto risultato ottenuto. Dopo la morte, nello stesso 1924, della moglie Caterina Recanzone, sposata nel 1911, da cui aveva avuto due figli, si trasferì a Milano per continuare a lavorare alla Pirelli. Nel 1929 il presidente della Federcalcio Leandro Arpinati nominò Pozzo Commissario unico della nazionale di calcio. Alla guida della Nazionale Pozzo, che nel frattempo nel 1932 si era risposato con Concetta Longo (che gli diede un altro figlio), giunse alla vittoria dei Campionati del Mondo di Calcio del 1934 in Italia e del 1938 in Francia, inframezzati dal successo alle Olimpiadi di Berlino 1936. Nel dopoguerra, Pozzo continuò ad essere Commissario tecnico della Nazionale fino al 1948, quando una serie di pesanti sconfitte e l'insuccesso ai Giochi olimpici di Londra lo indussero alle dimissioni. Continuò ad occuparsi di calcio per diversi giornali, tra cui La Stampa e Il Calcio Illustrato. Morì all'Ospedale Mauriziano di Torino il 21 dicembre 1968.