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Fascicolo 1 Rattificanza di Ardicione Cavazono della vendita fatta da suo fratello Manfredi di una pezza di terra vigna di 13 moggia posta in Val d'Andona.
NB: questa carta fu scritta in Francia nella città d'Amiens. 24 aprile 1241 |
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Fascicolo 2 Vendita fatta da Manfredo Cassano del fu Sismondo a Filippo de Limogiis di 28 stara di prato da lui posseduti in indiviso coi suoi nipoti figli del fu Oberto Cassano, siti in pralia, pel prezzo di L. 29. soldi 8 astesi. Con rinuncia di Genta moglie di detto Manfredo a tutti i suoi diritti, per le sue doti, su detta pezza. 20 settembre 1242 |
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Fascicolo 3 Oddone Alberico vende a Filippo Lemogio una pezza di terra e prato sita in praalia dell'estensione di moggia 9, stara 1 1/2 e mezza tavola pel prezzo di 84 lire e 11 soldi astesi. Con rinuncia di Alda, moglie di detto Oddone a ogni suo diritto su detta pezza. 3 apr. 1246 |
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Fascicolo 4 Quitanza fatta da Giacomo Marono a nome di suo fratello Marco a Giacomo Falzono per libbre cento e sette di denari buoni di Parigi che il detto Giacomo Falzono aveva ricevuto in comandam seu in depositum dal predetto Marco Marono. Dato in Asti. 22 ott. 1246 |
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Fascicolo 5 Sentenza del Giudice del Comune d'Asti nella causa intentata da Guglielmo Pallido e da Rollandino ed Oliverio suoi fratelli contro Oberto Bertramo siccome quelli che pretendevano che questi rimettesse loro in pegno una pezza di terra e vigna di 4 moggia sita in Vallandono, stata già oppignorata in loro favore da Guglielmo Cavazone, in occasione di un imprestito di Lire 100 provenzali. 24 luglio 1249 |
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Fascicolo 6 Cessione fatta da Enrico di S. Giovanni ad Oddone Testa e a Filippo de Limogiis dei suoi diritti ed azioni reali personali utili e dirette che egli ha sulle terre e possessioni che detti Oddone e Filippo comprarono da Guglielmo Cavazono site in Vallandona ed in Campagna. Quali diritti ascendenti alla somma di lire 31 e soldi 13 astesi furono originati da vari crediti che detto Enrico aveva verso detto Cavazono. Questa cessione venne fatta mediante il pagamento delle sopradette lire 31 e soldi 13 astesi che detti Oddone e Filippo pagarono a detto Enrico. 14 ott. 1251 |
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Fascicolo 7 Cessione fatta da Uberto Bertramo a Filippo de Limogiis di tutti i suoi diritti sopra una pezza di terra e vigna di 4 moggia, che fu già comune fra Guglielmo Cavazono e Giacobino suo nipote figlio del fu Guieto Cavazono, sita in territorio d'Asti ove dicesi in Vallandono ed in Campagna. Qual possessione pervennegli in proprietà in occasione di un credito di lire 15 provens. dovutegli da detto Guglielmo Cavazono.
Questa cessione venne fatta pel prezzo di lire 72 astesi. 18 febbr. 1252 |
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Fascicolo 8 Quitanza fatta da Giacobino e Marcheta figli del fu Guiotro Cavazono a Filippo de Limogiis di lire 80 astesi residuo prezzo di possessioni in Valendono ed in campania state dai medesimi vendute al suddetto. Questo pagamento venne fatto col consenso di Beuzia abadessa del monastero di S.to Spirito, che ricevette il suddetto pagamento e ne fece quitanza per detto Marcheta, e col consenso pure di Mobilia moglie del fratello di Anselmo Reboino monaca nel suddetto monastero. 10 marzo 1252 |
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Fascicolo 9 Vendita fatta da Giacobino Bertramo del fu Berardo a Filippo de Limogiis di 8 moggia, 3 stara e 7 tavole e mezzo di terra e prato siti in territorio d'Asti ove dicesi in pralia pel prezzo di lire 159, soldi 11, e denari 6 astesi. 8 ottobre 1253.
Rinunzia fatta da Alassia moglie di detto Giacobino Bertramo, col consenso del padre suo Rollando Bergognino, di tutti i suoi diritti sulla pezza sovraccitata. 30 nov.bre 1253 |
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Fascicolo 10 Vendita fatta da Guala Scarampo del fu Rodolfo a Filippo de Limogiis ed a Testa de'Testa di una pezza di vigna di stara 1, tav. 1 e piedi 1 1/2 sita in territorio d'Asti regione monte raynerio verso Vallendono i cui limiti vengono ivi descritti in ogni loro parte; mediante il prezzo di 17 lire e 10 soldi astesi.
Con rinuncia per parte di Sibilia moglie del sopraddetto Guala ad ogni suo diritto su detta pezza per le sue doti o per qualsiasi altra ragione. 26 nov. 1254 |
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Fascicolo 11 Cessione fatta da Giacomo Bulla a Filippo de Limogiis e a testa di Testa di tutti i suoi diritti sopra una pezza di vigna con casa aia e sedime simultenenti siti ove si dice in Vallendono, sino alla concorrente di lire 120 astesi pari a lire 72 proven. (computando 12 denari proven. a 20 denari astesi).
Qual cessione fu fatta pel prezzo di lire 120 astesi. 18 genn. 1256 |
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Fascicolo 12 Quitanza fatta da Giacomo Pelleta quale tutore dei figli del fu Oberto suo fratello e da Percevallo Cacherano in favore di Andrea vedova di Giacomo di Antegnano ora monaca nel monastero di S.ta Agnese in Asti di lire 640 parigine, dalla medesima loro restituite insieme con quanto aveva la stessa ricevuto sulla Casana che il detto fu Oberto Pelleta ed il detto Percevallo possedevano col suddetto Giacomo de Antignano al di là dei monti nel luogo di Nigelle (Nêsles) e cessione fatta dai sopraddetti Giacomo Pelleta nella sua qualità di tutore e da Percevallo Cacherano al Monastero di S.ta Agnese delle doti della sopraddetta Andrea, state loro dalla medesima cedute a compimento della sopraddetta restituzione: qual cessione si dichiara farsi in restituzione male aquisitorum incertorum per parte del detto fu Oberto e del detto Percevallo. 6 luglio 1258 |
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Fascicolo 13 Donazione fatta da Lamberto de Bellionis inferioribus a favore di Petrino Grasso suo nipote della somma di lire 10 di buoni astesi, da prelevarsi sui suoi beni. 10 maggio 1264 |
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Fascicolo 14 Gandolfo Vincenzo de Blonicis dichiara d'aver ricevuto da Cuniberto de Cameyrano venti soldi astesi con promessa di restituzione al prossimo S.Michele, e gli dà a garanzia tutti i suoi beni in pegno. Dato in Asti. 10 giugno 1271 |
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Fascicolo 15 Giuramento prestato da Giovanni Camolato, Ogerio de Balangerio, Guglielmo Zupono, Oliverio de Apulea becario, Rollando ed Oberto Ru, di aver adempito con tutta giustizia l'incarico loro affidato di definire i rispettivi confini fra Pietrino de Solario da una parte e Sicardo Sacrampi (?) dall'altra, con la designazione di un fossato intermediario della larghezza di due piedi d'Asti, di proprietà dei frati minori. 3 nov.bre 1281 |
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Fascicolo 16 Approvazione data dal Consiglio della Società di S. Secondo d'Asti alla richiesta di Giacomo Isnardi, il quale chiede di essere assistito da detta Società per ottenere dal Comune d'Asti il pagamento delle opere da lui fatte nel Castello di Sommariva di Perno ed intorno a una torre del castello di Cossano, e ciò in ragione delle spese da lui fatte e secondo la qualità e quantità delle opere stesse. 27 aprile 1282 |
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Fascicolo 17 Approvazione data dal Consiglio Generale della Società del popolo minuto d'Asti alla richiesta di Vivaldo Rogea, in cui questi, premesso come il detto comune gli avesse concesso tanti beni in territorio di Tongo, quanti gliene erano stati tolti in Territorio di Casorzo dal Marchese di Monferrato, col patto di doverli dismettere qualora venisse a ricuperare i suoi antichi; premesso ancora che detto marchese è disposto a ridonargli i detti suoi beni antichi di Casorzo a condizione che egli restituisca ai loro primieri possessori quelli che gli furono dal Comune assegnati e tiene di presente in Tongo; chiede al Consiglio il permesso di far detto cambio, colla condizione però di poter rioccupare i beni statigli assegnati dal Comune sempre quando venisse di nuovo molestato dal sopraddetto marchese. 3 febbraio 1299 |
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Fascicolo 18 Testamento di Facino di S. Giovanni del fu Baldono, in cui istituisce suo erede il suo figlio Baldonoto sotto la tutela dei fratelli del testatore Bozino e Filippino; i quali sostituisce in eredi a detto Baldonoto in caso che questo morisse senza figli legittimi e naturali. Ed in caso di nascita di prole postuma, se un figlio, lo lascia coerede per egual porzione con detto Baldonoto; se una figlia, vuole che le venga data sui suoi beni quella dote che giudicheranno conveniente detti suoi fratelli. 18 marzo 1287 |
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Fascicolo 19 Statuto della città d'Asti sovra l'unione e fraternità perpetua stabilita fra li Sig.ri Guttuari ivi nominati, e la loro linea mascolina, e li Sigg.ri Pietro Isnardi fu Berardo, e Filippino di lui figlio; Gioanni, Luiggi, ed Alessino padre e figliuoli Isnardi; Manfredino e Guglielmino fu Giacomo Isnardi, Marcheto nipote del fu Sig. Oberto Isnardi, Rellino fu Enrico a suo nome, e dei suoi fratelli per loro e loro discendenti per linea mascolina talmente che siano un istesso Hospizio, Corpo, e Parentela da denominarsi d'or avanti li sig.ri Guttuari de Castello, ed Isnardi de Castello (Copia dello - )
[ L'originale di questa pezza scritto in pergamena di carattere antico si trova negli archivi della casa Caraglio] 27 nov. 1298 |
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Fascicolo 20 Vendita fatta da Ippolito de Ripa a Sardo de Solario di una pezza di prato del quantitativo di 3 moggia circa, sita in territorio di Nantea, ove dicesi in Carenzano pel prezzo di 23 soldi denari tornesi grossi d'argento. 16 febbr. 1300 |
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Fascicolo 21 Ricognizione di debito - Guttuerio de Guttueri de Castello e Guglielmo e Leone fratelli de Vegleti si riconoscono debitori verso Giorgio Alferio e verso Gioanni Tavano di certa somma ricevuta a titolo di Cambio, con promessa di restituire loro in brocella (Bruxelles?) alle calende del prossimo maggio 8 lire di grossi tornesi vecchi, in caso diverso di restituire loro nella città d'Asti 32 denari astesi per ciascun tornese grosso alle calende del prossimo luglio. febbr. 1304 |
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Fascicolo 22.1 Bando con cui Lorenzo Taboleto viene, ad istanza di Bernardo Grosso Porcello del fu Calvino, citato avanti il giudice e Vicario d'Asti, per essersi violentemente introdotto nel podere del querelante sito sul territorio di Costigliole ove dicesi in crossa plebis de ponte e per aver ivi commesso opere di fatto. 14 giugno 1307 |
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Fascicolo 22.2 Patti interceduti tra Ugone de Baucio, Siniscalco della Contea di Piemonte, a nome e vece del Re di Sicilia, e i messi della città d'Asti. 17 apr. 1312.
Licenza del Governatore d'Asti per Gilardino Marchese di Ceva 5 genn. 1467.
Cronicae illorum de Solario et quorundam plurium aliorum Illustrium dominorum. s.a.
Copia di una lettera mandata dal re di Francia a messer Pietro de Campofregoso, translata de francese in Lombardo. 1449 ? |
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Fascicolo 23 Condanna profferta dal Giudice d'Asti contro Manfredo di Cellarengo, nunzio dello stesso comune, curatore dei beni del fu Anselmino da Antignano figlio di Oberto, pel pagamento a mani di Capello procuratore di Tiburzia, moglie del detto Anselmino, della dote e degli aumenti dotali alla medesima dovuti. 23 febbr. 1319 |
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Fascicolo 24 Oddone e Martino padre e figlio Ceca si dichiarano debitori di 12 lire e 5 soldi astesi verso Facio Ceca fratello del detto Oddone. 22 genn. 1327 |
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Fascicolo 25 Testamento della Benvenuta de Fiçeriis, moglie del fu Raynerio Fiçerio, madre ed erede del fu Baudraucchino, del fu Facino, e del fu Rollandino, figli di lei e del detto Raynerio, ed eredi di questo. agosto 1332 |
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Fascicolo 26 Secondino Garreto cittadino d'Asti concede in fitto perpetuo a Giovanni Cuniberto abitante in Asti una pezza di terreno, sopra cui detto Giovanni ha una casa, posto in Asti ad portam turris in castellario ove dicesi ad trovalonum, mediante l'annuo fitto di 32 soldi astesi. 22 febbr. 1357 |
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Fascicolo 27 Pietro Morando del fu Obertino fa quitanza a Bertoldo Cacherano cittadino d'Asti di tutto ciò che può pretendere per cagione di fitto o d'altro, per una pezza di terra sita sul territorio d'Asti ove dicesi ad tanarellum al di sotto di S. Teodero. 4 giugno 1357 |
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Fascicolo 28 Inventario dei beni lasciati dal fu Bartolomeo Cavazone del fu Raimondino, fatto, dietro autorizzazione del giudice di giustizia del Comune d'Asti, da Purpurina, sorella del detto Bartolomeo, deceduto ab intestato, e di lui erede con beneficio d'inventario. 11 agosto 1361 |
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Fascicolo 29 Purpurina, vedova di Nicolino Bergognino e sorella ed erede del fu Bartolomeo Cavazono, costituisce in suoi procuratori Pietro de Anneta e Martino Calegario, ambi messi del comune d'Asti, per prendere possesso in sua vece dei beni mobili e immobili del detto Bartolomeo. 3 sett.bre 1361 |
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Fascicolo 30 Divisione in tre parti dei beni di famiglia seguita fra Aloisio e Bartolomeo figli del fu Giacomo Pillo, e Rollandono e Rodolfo figli e rappresentanti del fu Domenico altro figlio del detto fu Giacomo.
Tali beni sono posti nei territori d'Asti, di Portacomario, di Castiglione al di là della Verta, di Scurzolengo, e di Castelalfieri. 31 ottobre 1361 |
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Fascicolo 31 Tommaso del fu Luigi Pillo cittadino d'Asti da una parte, e Pietrino suo fratello rappresentato da Franceschina sua madre e tutrice dall'altra si dividono coll'intervento e autorità del giudice di giustizia del comune d'Asti, i beni che il padre con suo testamento aveva loro lasciato in giusta metà. 20 dicembre 1363 |
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Fascicolo 32 Violana de Girodi, Abbadessa del Monastero di St. Anastasio d'Asti, per una sesta parte; Margarina moglie di Tibaudo Sbarrato d'Asti per un'altra sesta parte; Manuelle Ferrario quale amministratore di Matteo, Secondino e Linore figli suoi e di Beatrisina de Girodi già sua moglie per un'altra sesta parte; e finalmente Angeloto de Girodi a nome suo e a quello di suo padre Domenico per una metà vendono a Giorgio de Grixano cittadino d'Asti una pezza d'orto sita nel Borgo di S. Martino alla città d'Asti presso le mura della città pel prezzo di 150 lire astesi. 16 ottobre 1364 |
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Fascicolo 33 Isolda vedova di Aragono Rotario concede, a nome suo e a quello di Bonifacio suo figlio, in fitto perpetuo a Guglielmo de Vicia abitanti d'Asti una pezza di vigna posta sul territorio d'Asti ove dicesi in valle guyno di 8 stara e 6 tavole, mediante l'annuo fitto di 3 soldi e 6 denari astesi per stara. 22 dicembre 1364 |
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Fascicolo 34 Filippono, Gandolfo e Margherita, figli del fu Antonio de Ghisco vendono a Franceschina, vedova di Luigi Pillo, acquirente a nome suo e a quello di Pietrino suo figlio, una casa con sedime ed edifici, posta nel borgo di S.ta Maria Nova della città d'Asti, pel prezzo di 330 lire astesi. 12 ottobre 1365 |
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Fascicolo 35 Gioannino Cavalerio abitante in Asti nel borgo di S. Martino vende pel prezzo di lire 35 a Obertino Meglino, abitante nel borgo di S. Marco, una casa posta in Asti nel borgo di S.Marco ossia di S. Martino in peytavino e fabbricata sopra un sedime proprio di Giacomo Cacherano e fratelli, e perciò affetta dal peso dell'annuo fitto di 5 soldi e 6 denari astesi verso i medesimi. 22 febbr. 1366.
Giacomo Cacherano del fu Bertramo concede in fitto perpetuo per sé e i suoi fratelli Martino, Antonio e Luisono; al sopraddetto Obertino Meglino in sopraddetto sedime situato come sopra, mediante l'annuo fitto di 5 soldi e 6 denari astesi. 22 febbr. 1366 |
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Fascicolo 36 Persico Pelleta cittadino d'Asti concede in fitto per 20 anni a Roffino Calvino abitante d'Asti una pezza di terra di 2 stara, 3 tavole, 7 piedi, posta in glarea burburis fuori delle mura del borgo di S. Martino in rectitudine Turecte panial. mediante l'annuo affitto di 11 soldi e 6 denari astesi; e cos in ragione di 5 soldi astesi per staio; e coi fatti nell'atto inserti. 20 ottobre 1370 |
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Fascicolo 37 Carenza, figlia di Giacomo Follo d'Asti e vedova di Giovannino di Revigliono d'Asti, cede a Giorgio de Grixano tutti i diritti e le ragioni che per causa della sua dote le competono verso il suo suocero, la sua suocera, e il suo marito sopra i loro beni, e principalmente sopra una pezza di terra e prato sita nel territorio di Borgorato ossia d'Asti ove dicesi ad villatum, e precisamente ad plaucam villati, stata venduta dal sopraddetto suo suocero Tomeno de Revigliono calzolaio d'Asti al sopraddetto Giorgio de Grixano; con ciò però che questi possa solo valersi di tali diritti per sola diffesa della cosa comprata, e in caso d'ev.zione. 16 febbraio 1374 |
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Fascicolo 38 Giorgio de Grixano Signore diretto di una casa sita in Asti ove dicesi super fossato ovium viene per autorità del giudice di giustizia del Comune d'Asti messo in possesso della medesima, in odio degli enfiteuti Giovanni Conto detto la mort e Gioannina sua moglie per mancata denuncia di alienazione, e in odio di Galeazzo Besseacia acquisitore per mancata ricognizione verso il detto Giorgio. 7 maggio; 14 marzo 1375 |
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Fascicolo 39 Guglielmino Silvano cittadino d'Asti vende a Bartolomeo de Monte di Rocca del fu Fraylono acquirente a nome suo e a quello di Manuele raylono suo fratello una casa posta in Asti nel borgo di S.ta Maria Nova sopra un terreno proprio della detta Chiesa di S.ta Maria e soggetto perciò all'annuo fitto di 20 soldi astesi verso la medesima, mediante il prezzo di 60 lire astesi. Rinuncia per parte di Andreyta figlia del fu Pietro speziale, e moglie del detto Guglielmino, a tutte le sue ragioni su detta casa ecc., e Concessioni in fitto perpetuo, mediante conferma da farsi di 9 in 9 anni, del sopraddetto sedime, fatta in favore del sopraddetto acquirente, dal Priore di S.ta Maria Nova, frate Bono Testadoro, e da un altro monaco. 15 giugno 1375 |
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Fascicolo 40 Vendita fatta, mediante 246 lire astesi, da Manollino Novello del fu Francesco sarto, cittadino d'Asti a nome suo e a quello d'Antonio suo fratello in favore di Roffino Sayrano di Garlasco, abitante in Asti, di una casa con sedime ed edifici, sita in Asti nel borgo di S.ta Maria Nova, e soggetta al peso dell'annuo fitto di lire 2 astesi verso la detta chiesa di S.ta Maria, proprietaria del sedime su cui è fabbricata detta casa.
Conferma in fitto perpetuo, da rinnovarsi di 9 in 9 anni, del sopraddetto sedime, fatta dai monaci: Bono Testadauro, Priore della sopraddetta Chiesa, e Antonio Losna Canonico della medesima, in favore del sopraddetto acquisitore, mediante l'annuo fitto sopraddetto di lire 2 astesi e lo sborso dell'acconzamento in lire 24 e soldi 12 astesi. 24 marzo 1376 |
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Fascicolo 41 Statuti della Reva della Città d'Asti del 1377, stampati in Asti nel 1534. 1377 |
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Fascicolo 42 Filippo Ferrario cittadino d'Asti vende, pel prezzo di 50 fiorini d'oro, a Manuelle Ferrario e a Gio. Ferrario del fu Rollandino una casa posta in Asti nel borgo di S.ta Maria Nova, contrada di S.t'Agnese, e cede loro tutte le ragioni che gli competono tanto sul sedime su cui è fabbricata la casa, quanto su altro sedime con orto, attiguo al primo; quali sedimi egli tiene in fitto perpetuo da Gio. Laurenzio cittadino d'Asti, e da cui per ciò corrisponde l'annuo fitto di mezzo genuino d'oro. Il sopraddetto Gio. Laurenzio cittadino d'Asti rinnova in favore dei sopraddetti acquisitori, mediante il fitto sopraddetto, la concessione in fitto perpetuo dei sopraddetti sedimi. 10 febbraio 1378 |
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Fascicolo 43 Secondo Ottone Marchese di Monferrato e Vicario Imperiale, costituisce in modo irrevocabile Giovanni Galeazzo Conte di Virtù Rettore, Protettore, e Governatore della città d'Asti col suo Castello e distretto, concedendogli, oltre la piena amministrazione della medesima, l'esercizio del mero e misto impero e della total giurisdizione; con promessa per parte del detto Gio. Galeazzo di restiture al detto marchese detta città e distretto ogni qualvolta sia ciò creduto conveniente dal popolo della medesima 11 febbr. 1378 |
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Fascicolo 44 Giovanni Biancardo del fu Bonifacio, cittadino d'Asti, cede a titolo di donazione fra vivi a Giorgio de Grixano cittadino d'Asti una metà d'una casa da lui posseduta in indiviso col medesimo Giorgio, sita in Asti nel Borgo di S. Martino. 19 febbraio 1378 |
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Fascicolo 45 Quitanza spedita da Percivalle Roero a nome di Galeazzo Visconti conte di Virtù, a Giovandio di Modocia, tesoriere delle entrate ducali in Asti per mille fiorini d'oro ad esso Percivalle dovuti dal pred.to Duca. 12 giugno 1380 |
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Fascicolo 46 Bartolomeo de Ayracio di Rocca approva e rettifica le seguenti vendite fatte da Giovannina del fu Antonio Lorenzo, sua moglie; cioé la vendita di varie pezze di terra poste sul territorio di Nantea, fatta in favore di Giorgio de Grisano cittadino d'Asti; e un'altra di un sedime con casa posto in Asti nel Borgo di S. Martino ove dicesi in cortinis fatta in favore di Ugonino de Gorzano notaio e cittadino d'Asti. 27 luglio 1380 |
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Fascicolo 47 Martino Capello, dottor in Leggi e cittadino d'Asti, vende per 300 fiorini d'oro a Tommaso e Manfredo fratelli de Monte di Rocca, cittadini d'Asti, una casa con orto e sedime posta nel borgo di S. Marco della città d'Asti. 20 sett.bre 1384 |
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Fascicolo 48 Particola di testamento di Luigi Bocca notaio e cittadino d'Asti, in cui dopo aver fatto vari legati, fra cui quello che venga pagato a Francesco Bocca suo consanguineo tutto quello di che gli è debitore per sentenza arbitramentale oltre lire 50 astesi, istituisce suoi eredi universali Margarina sua sorella e Domenico Pelleta figlio della stessa in uguali porzioni, e loro sostituisce in caso di morte del detto Domenico senza figli legittimi e naturali, sei altre persone nel presente atto nominate, e ciascuna per una sesta parte. 13 dicembre 1384 |
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Fascicolo 49 Giovanni de Valle del fu Ogerio vende pel prezzo di 30 genuini d'oro a Margarota vedova di Augustello Porcello di Alessandria mastro manarie (?) già abitante d'Asti, una casa sita nel borgo di S. Marco della città d'Asti, e posta sopra un sedime di 3 tavole di proprietà di Bartolomeo e Manuelle fratelli di Monte ossia de Rocca del fu Freylono, e quindi soggetta al fitto perpetuo di annui soldi 30 astesi verso i medesimi.
I sopraddetti Bartolomeo e Manuelle rinnovano in favore della sopraddetta Margarota la concessione in fitto perpetuo del sopraddetto sedime.15 febbr. 1386 |
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Fascicolo 50 Nota contenente i nomi dei Podestà della città d'Asti che assistevano alla resa dei conti del tesoriere Tinelli. 1387 in 1413 |
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Fascicolo 51 Atto di deliberamento seguito d'ordine di Raimondino Palido giudice dei dazi e gabelle della città d'Asti, e di Francesco Tinelli tesoriere del Duca d'Orléans a ciò delegati dal Governatore di quella città delle gabella e dazio del vino, sale, grano, fieno, uve, macello, pesi e misure, dritti di segreteria, del gioco dei dadi, ecc ecc, agli individui e ai prezzi accennati. genn. e luglio 1395.
Con altri tre atti del 1401, 1408, e 1412. (in questi ultimi il Tesoriere è Giovanni Rotario de Revigliasco) |
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Fascicolo 52 Protocollo del Notaio Petrino de Montibus con indice in principio. 1383.
gli atti ivi contenuti sono tutti dell'anno 1383 e riguardano Asti e il suo Contado |
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Fascicolo 53 Libro cosiddetto Fidelitates Astenses - In esso si contengono le fedeltà e gli omaggi che la città d'Asti, i Comuni e i Feudatari del suo contado prestarono a Valentina figlia di Gian Galeazzo Visconti e Moglie di Lodovico d'Orléans; come pure le concessioni e investiture che questa fece ai medesimi, negli anni 1387, 1388, 1389.
NB Nei sopraddetti atti trovansene tenorizzati altri molto più antichi, che perciò vennero registrati i primi nell'indice aggiunto a questo libro, coi debiti richiami a quegli atti in cui sono inserti |
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